Da un po di tempo in Italia si discute di Cannabis Terapeutica (da non confondere con la Cannabis Light).

Se ancora non avete capito nel dettaglio che cos’è la Cannabis terapeutica, quali varietà sono acquistabili in Italia e, soprattutto, cosa fa della Cannabis una pianta medicinale, siete nel posto giusto.

Cos’è la Cannabis Terapeutica?

Con “Cannabis terapeutica”,  chiamata anche Cannabis Medicinale  (CM), si intende l’utilizzo in ambito medico e terapeutico delle  infiorescenze  femminili di cannabis sativa, dopo un’ adeguata maturazione ed essiccazione. La cannabis terapeutica o medicinale deriva quindi da piante di cannabis di alta qualità cresciute senza l’utilizzo di alcun tipo di pesticida, seguendo gli standard internazionali GACP e GMP (dall’inglese Good Agricultural e Collecting Practice e Good Manufacturing Practice).

Questo per garantire affidabilità e trasparenza in modo da soddisfare non solo le esigenze del paziente ma anche di medici e farmacisti.

Per permettere un adeguato controllo ogni stadio produttivo viene sottoposto ad accurate analisi.

Dove è possibile comprare la Cannabis Medicinale?

La cannabis ad uso medico può essere acquistata presso Ospedali, AUSL o presso le Farmacie aperte al pubblico che effettuano preparazione di farmaci galenici e che ne dispongono in giacenza.

In quali regioni italiane è legale prescrivere cannabis terapeutica?

In Italia, a pagamento, è possibile prescrivere cannabis in tutte le regioni. Al contrario di quello che si legge da giornali e trasmissioni televisive o su Internet, sono oltre 7 anni (2013) che la cannabis terapeutica può essere prescritta a pagamento in tutta Italia, incluse Regioni Autonome o a Statuto Speciale.

In alcune regioni si può’ ricevere una prescrizione per cannabis terapeutica anche mutabile (gratis).

Chi la produce e perche è terapeutica

Ad oggi tutta la cannabis legale in Italia arriva dall’Olanda, dal Canada e, in piccola parte, dallo stabilimento chimico militare di Firenze. Alcuni strain sono SATIVA, altri INDICA, altri IBRIDI.

Purtroppo il prodotto italiano non riesce a soddisfare minimamente la richiesta di cannabis, quindi la maggior parte della CM viene importato dall’Olanda e dal Canada.

Differenza tra tipi di Cannabis Medica:

Le varie tipologie di Cannabis vengono prescritti dal medico prescritto in base al rapporto dei principi attivi (cannabinoidi, flavonoidi, terpeni ecc..) adeguato al relativo disturbo.

Per quali patologie viene prescritta la Cannabis Medicinale?

La cannabis viene usata per per alleviare il dolore in presenza di sclerosi multipla o lesioni del midollo spinaledolore cronico di origine neurologica o post-operatoria, supporto alla chemioterapia, radioterapia o a terapie per l’HIV. La cannabis inoltre stimola l’appetito in presenza di anoressia nervosa o inappetenza dovuta ad alcune patologie.

E’ inoltre molto efficace per ridurre la pressione oculare in pazienti con glaucoma. Contribuisce inoltre a diminuire i movimenti involontari del corpo e del viso in caso di sindrome di Gilles de la Tourette e di epilessia.

La cannabis può inoltre trovare applicazione nei casi di morbo di Parkinson, corea di Huntington, danno spinale, spasticità da para-tetraplegia, malattie neurologiche, Alzheimer, pazienti con cefalea o emicrania acuta.

Altre patologie: fibromialgia, lombalgia, terapia antitumorale, malattie infiammatorie intestinali croniche, psoriasi, lupus eritematoso, incontinenza urinaria e altri disturbi alla vescica, insonnia e apnee notturne, pazienti che soffrono di paura, ansia e depressione a seguito di traumi o malattia.

Come si usa la Cannabis Terapeutica?

Il medico prescrittore  ha il compito di stabilire modalità di assunzione e posologia della CM, come descritto nel documento ufficiale del Ministero della Salute trasmesso alla Federazione nazionale Ordine dei medici, alla Federazione Ordini dei farmacisti Italiani e alla Federazione delle società medico scientifiche (aggiornato al 22/02/2017).

“Si fa presente che nel caso dell’uso medico della Cannabis, la via di somministrazione e le dosi da utilizzare sono a discrezione del medico curante, tenuto conto delle esigenze terapeutiche del paziente, e che pertanto le proprietà farmacocinetiche saranno funzione delle scelte.”

Poichè il documento ufficiale del Ministero riporta solo due vie di somministrazione (per via orale, tramite tisane e per via inalatoria con vaporizzatore), senza una distinzione sulla base delle sintomatologie da trattare, si ritiene fondamentale integrare queste informazioni con la letteratura scientifica, permettendo ai pazienti di ottenere i benefici farmacologici della Cannabis medicinale nella maniera più efficace.

In sostanza, il trattamento può avvenire per via orale, come decotto o assunzione di olio oppure per via inalatoria mediante dei vaporizzatori specifici.

La situazione italiana sulla Cannabis Terapeutica

Come accennato in precedenza la situazione italiana non è tra le più rosee, in quanto la richiesta terapeutica della cannabis è, di anno in anno, sempre più alta, ma la produzione dello SCMI non è adeguata.

Anche il prodotto non è della stessa qualità di quello del mercato estero (militari che coltivano cannabis vs. Scienziati e agronomi) e purtroppo tutto cio’ costa allo Stato (cioè a tutti noi) milioni di euro l’anno.

In Italia ancora non è possibile coltivare Cannabis terapeutica, neanche a livello personale.

Un pensiero su “Cannabis Terapeutica: come funziona in Italia?

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